Transfemminismo è antifascismo!

Sabato 9 novembre siamo scese in piazza insieme a migliaia di altrɜ compagnɜ in una grande manifestazione antifascista contro la vergognosa manifestazione nazionale di CasaPound, Rete dei Patrioti e altri gruppi neofascisti.
Di seguito il nostro comunicato:
Il transfemminismo è da sempre una pratica antifascista.
Lo è perché conosciamo bene i legami tra le realtà e i partiti neofascisti, anche quelli al governo, e i gruppi no gender e sedicenti pro vita.
Da tempo è chiaro che c’è una rete che osteggia l’autodeterminazione delle donne e delle persone trans e queer che supera le frontiere italiane e riguarda tutta l’Europa fino alla Russia di Putin e agli Stati Uniti di Trump. È chiaro che è una rete che fornisce anche supporto economico ai gruppi che portano avanti le retoriche della famiglia “naturale”, quelle antiabortiste, transfobiche e contro le persone LGBTQIA+.
In Italia questi gruppi li troviamo a convincerci a portare avanti le gravidanze nei consultori, li troviamo a gioire che la GPA sia diventata reato universale grazie alla loro propaganda contro le famiglie omogenitoriali e li troviamo in Senato a presentare rapporti sull’aborto in Italia pieni zeppi di dati falsi e menzogne pseudoscientifiche utilizzate per terrorizzare le persone e disincentivarle ad abortire.
Il transfemminismo è da sempre una pratica antifascista.
Lo è anche perché sappiamo bene che questi gruppi fascisti sono gli stessi che strumentalizzano la violenza di genere in chiave razzista.
Ma noi sappiamo altrettanto bene che la violenza di genere non ha razza né classe, e, anzi, nella maggior parte dei casi l’uomo violento ha le chiavi di casa.
E operazioni come “Strade sicure” servono solo ad aumentare la militarizzazione delle strade a discapito, per esempio, delle persone razzializzate che, come ha denunciato la Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) in un rapporto proprio il mese scorso, subiscono violenza sistemica e discriminatoria e profilazioni razziali da parte delle Forze dell’Ordine.
A noi infatti non ci difendono né i fascisti né la polizia: ci difendono le nostre sorelle! Ecome da lungo tempo ribadiamo come transfemministe, quel che serve per abbattere il patriarcato è una rivoluzione culturale che può avvenire solo investendo i soldi pubblici nella scuola, nell’educazione e nella cultura, sicuramente non nelle Forze dell’Ordine.
Il transfemminismo è da sempre una pratica antifascista, ma anche intersezionale e internazionale, antirazzista e contro tutte le frontiere.
In tutta Europa e nel mondo il fascismo si sta rigenerando, ma noi siamo qui sempre prontɜ a rispondere forti della consapevolezza che non siamo solɜ perché sappiamo che ovunque in Europa e nel mondo ci sono realtà e persone transfemministe  pronte a diffondere resistenze.
Il transfemminismo è da sempre una pratica antifascista e multiforme che sfida stereotipi, fascismi e forze dell’ordine.
Giornate come questa servono per rafforzare quello che sosteniamo: essere donne e persone queer non vuol dire essere silenziose, composte e invisibili come ci vorrebbero i governi. Noi siamo organizzatɜ, incazzatɜ e determinatɜ e contro i fascismi e gli antiscelta non abbiamo intenzione di fare nessun passo indietro se non per prendere la rincorsa.
Le mobilitazioni come quelle di oggi ci ricordano che se si vuole, con  l’organizzazione, la passione e l’intelligenza collettiva si può esprimere un antifascismo determinato. Le chiacchiere al massimo servono al bar.
Certo non finisce qui, la strada è lunga (… a volte in salita!) ma siamo sicure che le energie di sabato non andranno disperse.
Ci vediamo il 23 novembre a Roma e Palermo e il 25 novembre in tutte le città d’Italia per la Giornata internazionale contro la violenza di genere!
Avanti Bologna antifascista!
Contro i fascismi di ieri e di oggi e contro ogni antiscelta!