donne… ci fanno la festa!

Seguire
i Tg oggi o leggere i giornali è come stare a guardare una puntata
di Matrix o di Porta a Porta infinita: stupri, molestie di ogni
genere sulle donne sembrano essere diventati all’ordine del giorno,
e naturalmente, compiuti dall’ “extracomunitario” di turno…Vi
siete mai chieste perchè solo adesso? La
violenza sulle donne, purtroppo, è sempre stata una costante della
nostra società, e, non ci stancheremo mai di ripeterlo, avviene nel
69,7% dei casi per mano del partner. Del restante 30% solo il 3,4% ad
opera di uno straniero.
Il Governo sta facendo passare,
proprio in questi giorni, un decreto sicurezza che istituzionalizza
le ronde fatte da ex-agenti e volontari che affiancheranno i servizi
di scorta già esistenti, che assegna risorse per 100 milioni di euro
per l’assunzione di circa 2500 unità di personale delle forze di
polizia, che incrementa la videosorveglianza urbana ed estende la
permanenza forzata di stranieri nei Centri di identificazione ed
espulsione, (ex Cpt) addirittura fino a 6 mesi. Il tutto mentre si
tagliano i fondi a favore dei centri anti-violenza. Come
mai,
invece, l’immagine stereotipata della donna oggetto
invade ogni angolo delle nostre città, e cartelloni pubblicitari con
fotografie che richiamano inequivocabilmente allo stupro non
suscitano nessun tipo di scandalo?? Visti gli ultimi provvedimenti in
materia di immigrazione (come ad esempio la proposta di denunciare
gli stranieri irregolari che si rivolgono alle strutture sanitarie, o
l’introduzione del reato di clandestinità, o l’aumento graduale
della tassa per la richiesta ed il rinnovo del Permesso di Soggiorno,
ecc..)…non vi viene in mente che si stia facendo passare in nostro
nome una politica securitaria discriminatoria e razzista. Il ministro
Brunetta, nel suo ultimo decreto, ha proposto l’innalzamento
dell’età pensionabile delle donne (che arriverebbe in tal modo ai
65 anni, come i colleghi maschi). Questo, a suo dire, per la “parità”
tra i sessi. Ma di quale parità stiamo parlando??? La realtà è che
l’Italia è penultima in Europa per occupazione femminile, la
precarietà colpisce in maniera accentuata le donne, il differenziale
retributivo medio rispetto agli uomini è del 23%. Come mai nessuno
si occupa di risanare questi squilibri invece di prendere iniziative
che ci riguardano? Era ovvio che il giro di
vite securitario di facciata avrebbe coinvolto anche il tema della
prostituzione!
Ci ha pensato la Sig.ra Carfagna, che ha
introdotto una serie di provvedimenti per colpire la prostituzione di
strada: multe e ammende e la reclusione fino ai quindici giorni, per
le prostitute e i loro clienti sorpresi rispettivamente a offrire o
acquistare servizi sessuali sulle strade o in spazi pubblici. La
prostituta che voglia evitare le sanzioni dovrà dimostrare di essere
“vittima di tratta”, attraverso una denuncia ai suoi sfruttatori.
Ancora una volta, bisogna specificare che buona parte delle attività
di prostituzione (e quella peggiore, perché in condizioni di totale
asservimento e isolamento dal resto della società) avviene al
chiuso. E il pericolo è proprio quello di incoraggiare le
organizzazioni criminali che gestiscono la prostituzione forzata ad
organizzarsi al chiuso di locali ed appartamenti, rafforzandole,
invece di ledere il loro campo d’azione.

Quando
un sistema statale
non è in grado di garantire ai suoi
cittadini e alle sue cittadine la certezza di un lavoro, di uno Stato
Sociale funzionante, di una tutela giuridica adeguata, è costretto a
creare un clima di paura e di tensione sociale permanente,
 attraverso la manipolazione dei media e attraverso il
sensazionalismo applicato alle notizie di cronaca nera.

I
diritti delle donne
non sono rivendicabili attraverso leggi
nate sull’onda dell’emergenza sicurezza, i diritti delle donne si
conquistano lottando contro il sistema patriarcale e la violenza di
genere, che non ha nazione né passaporto: è agita dagli uomini
contro noi donne.

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