Encuentro nacional feminista 2010

Zacatecas, Estado de Zacatecas, México     27, 28 e 29 Agosto 2010

Feminismos articulados: fuerzas política renovada

Dopo 18 anni dall’ultima assemblea, le donne messicane tornano a riunirsi in un incontro femminista nazionale.

Il luogo non è casuale: Zacatecas è lo stato messicano dove la governatrice Amalia Garcia, è femminista.

Il primo giorno dalle 8.00 della mattina si registrano circa 1500 donne dai 18 fino agli 80 anni; gli stati messicani (31) sono tutti rappresentati escluso uno. Ci sono donne indigene, donne lesbiche, trans, socialiste, accademiche, donne con HIV, donne di partito e autonome, donne che si definiscono femministe e no (spero di non aver dimenticato nessuna). Alcuni dei trasporti sono stati finanziati come anche gli alloggi. L’incontro è aperto a tutte è fondamentale però che ogni donna condivida questi 3 punti:

a)  La lucha contra toda forma de violencia hacia las mujeres;

la lotta contro tutte le forme di violenza contro le donne

b) el reconocimiento y promoción de los derechos sexuales y reproductivos, así como del aborto libre y seguro y;

il riconoscimento e la promozione dei diritti sessuali e riproduttivi, come anche l’aborto libero e sicuro e,

c) la defensa y respeto de las diversas preferencias sexo-genéricas y orientaciones erótico-afectivas.

La difesa e il rispetto delle diverse preferenze sesso – generiche (e con questa parola si intende di genere) e orientamenti erotico – affettivi.

L’obiettivo generale dell’incontro è:

Promover, reconstruir y fortalecer el movimiento feminista nacional

Promuovere, ricostruire e rinforzare il movimento femminista nazionale

Gli obiettivi specifici sono:

  • Efectuar un diagnóstico sobre la situación de las mujeres frente al ejercicio de sus derechos a través de compartir experiencias, análisis, reflexiones, balances y estrategias, con el fin de avanzar en la conquista y ampliación de nuestros derechos y frenar los retrocesos impulsados por la derecha.

Effettuare una diagnosi sulla situazione delle donne rispetto all’esercizio dei loro diritti attraverso la condivisione di esperienze, analisi, riflessioni, bilanci e strategie, con l’obiettivo di avanzare nella conquista e nell’ampliamento dei nostri diritti e frenare le retrocessioni iniziate dalla destra.

  • Realizar un balance del contexto económico, político y social en el plano nacional y analizar la incidencia de los poderes formales y fácticos.

Realizzare un bilancio del contesto economico, politico e sociale a livello nazionale e analizzare l’incidenza dei poteri formali e informali (“di fatto”).

  • Hacer un balance  de los avances y retrocesos del movimiento feminista nacional desde sus distintas manifestaciones.

Stilare un bilancio degli avanzamenti e dei retrocedimenti del movimento femministe nazionale secondo tutte le sue distinte manifestazioni.

  • Identificar los retos del movimiento frente al contexto actual y especialmente ante la situación de los derechos humanos de las mujeres, en los tres órdenes de gobierno.

Identificare le sfide del movimento rispetto al contesto attuale in particolare con rispetto alla situazione dei diritti umani delle donne, nei tre ordini di governo.

  • Discutir y proponer nuevas formas de articulación del movimiento feminista nacional y su vínculo en el ámbito internacional, para fortalecerlo a través de la articulación nacional en la perspectiva de recuperar fuerza política que incida en la transformación del país.

Discutere e proporre nuove forme di articolazione del movimento femminista nazionale ed i suoi vincoli nell’ambito internazionale, per rafforzarlo attraverso l’articolazione nazionale con la prospettiva di recuperare forza politica que incida nella trasformazione del paese.

  • Generar agendas políticas y estrategias del movimiento en los ámbitos nacional, regional, estatal y local, para nuestro crecimiento, fortalecimiento y empoderamiento político, económico y social.

Produrre agende politiche e strategie del movimento a livello nazionale, regionale, statale e locale, per la nostra crescita, il nostro rafforzamento ed empowerment politico, economico e sociale.

L’idea di partecipare ad un incontro femminista di queste dimensioni mi ha subito affiscinato. Arrivare all’incontro ha suscitato qualche cosa di inaspettato, nessuna di noi si conosceva ma in realtà tutte ci conoscevamo, abbiamo abbatuto le frontiere ed i muri della diffidenza, e tutte ci siamo riconosciute come donne. Questo è quello che io ho provato stando in mezzo a 1500 donne messicane, e di altri paesi dell’America Latina.

La città di Zacatecas è stata volontariamente invasa da una moltitudine di donne che si facevano volontariamente riconoscere come partecipanti all’incontro femminista, passeggiando per le strade con la visibilissima borsa lilla dataci all’iscrizione a queste tre giornate.

Il programma era davvero fittissimo e pieno di attività molto interessanti.

Le sale del palazzo avevano nomi di donne femministe o pro-femministe da Sor Juana Ines de la Cruz a Olimpia de Gouges, passando per Rosa Luxemburg e Frida Kahlo.

Io ho partecipato a tavole rotonde/dibattiti sull’aborto, ad una discussione aperta con Marcela Lagarde su Etica e femminismo e ad un laboratorio sull’epowerment delle bambine e delle adolescenti.

Per quanto riguarda l’aborto in Messico:

Dopo la depenalizzazione totale avvenuta nel Districto Federal (area che coincide con l’intero territorio di Città del Messico) nel 2007, ufficiale dal 2008, un’ondata di restrizioni rispetto alla vita, alla libertà ed ai diritti della donna ha invaso il resto del paese, in particolare in 17 stati l’aborto è diventato un crimine.

Con diverse donne di diversi stati (Guanajuato, Morelos, Oaxaca, Veracruz, Jalisco, Puebla, Queretaro, Yucatán, Michoacán) si è analizzata la situazione: si è parlato della gravidanza forzata come tortura di stato, come un periodo di schiavitù poichè la donna non possiede, in questo caso, il proprio corpo. Si è proposto di utilizzare il termine “violenza femminicida” per l’incarcerazione delle 6 donne che hanno praticato l’aborto nello stato di Guanajuato e sono state accusate di omicidio poichè il prodotto dell’aborto, nel testo delle riforme, è considerato una persona. Nelle stesse riforme si perde l’identità di stato laico, è usato il termine “concepimento” che ha valenza religiosa invece di “fecondazione” termine scientifico.

Si è deciso di stilare un patto esteso a tutti gli stati che hanno penalizzato l’aborto: Pacto por la Vida, la Libertad y los Derechos de las Mujeres che si prefigge la depenalizzazione totale dell’aborto. Per raggiungere questo obiettivo è necessario coinvolgere più donne possibile a livello statale e, come prevede il patto, ogni mese organizzare un evento che sia efficace e visibile a livello mediatico e che riconduca l’attenzione a questo problema. Il  primo appuntamento è il 28 settembre “giornata internazionale per la depenalizzazione dell’aborto”.

Importante è stata anche la partecipazione di numerose donne indigene che stanno vivendo la militarizzazione dei loro territori da parte dello stato ma anche da parte delle bande paramilitari, che sopravvivono in uno stato di costante violenza e al limite della sussistenza. Come ad esempio le donne della comunità Triqui di San Juan Copala, Oaxaca. Il femminismo indigeno in Messico ha una forte valenza ed importanza che si associa ad una richiesta di riconoscimento delle differenze, della differenza dalla cultura occidentale, dei diritti dei popoli indigeni, delle loro culture.

I temi sono stati molti, ci sono state anche rotture più o meno risoltesi durante i tre giorni. L’ internazionale ed irrisolto problema delle donne femministe dentro o fuori dai partiti, della collaborazione con le istitizioni prodotto di una cultura patriarcale per cambiarle da dentro o un’opposizione netta rimanendone al di fuori. Correlato è il problema dell’accettazione o meno di finanziamenti dallo Stato e dalle istituzioni per la pianificazione di progetti “di genere” con tutta la asettica neutralità che questo termine implica quando se ne occulta il posizionamento femminista.

Seconda, ma non in ordine di importanza, è stata la discussione sollevata dalle femministe socialiste con rispetto alle donne trans. Le prime hanno convocato, prima in forma cartacea poi durante l’assemblea pleanaria, un incontro per sole donne biologiche escludendo cosi le donne transessuali o transgender poichè nate uomini. Riferendosi sempre a loro con appellativi maschili, non riconoscono il loro difficoltoso percorso di vità. Inoltre questo non riconoscimento si scontra con la convocatoria dell’incontro che includeva le donne trans, ed inoltre all’interno del programma dei tre giorni erano programmate attività e dibattiti sulla teoria Queer.

Le conclusioni

I tre giorni si sono conlusi con una assemblea plenaria generale e la redazione di un documento che rileva che la situazione delle donne con rispetto alla violenza, all’esercizio dei diritti umani, sessuali e riproduttivi, alla povertà, alla marginalizzazione e all’esclusione va peggiorando. Rileva il processo autoritario dello stato contro la ribellione sociale e la sottomissione alla politica securitaria degli Stati Uniti.

Per questo il movimento femminista deve rimanere unito, devono essere riconosciute tutte la peculiarità e tutti i tipi di femminismo messicani, affrontando cosi in maniera solida gli attacchi patriarcali, violenti e retrogradi che la società stà affrontando.

Dal punto di vista di un’italiana, occidentale/europea questo incontro femminista mi ha fatto respirare aria nuova e diversa, di collettivizzazione delle problematiche e assunzione delle modalità di rivendicazione in maniera generale, che a volte, per la mia limitata esperienza nel movimento femminista italiano, non assumiamo. Ho vissuto un movimento più vivo, più energico, più combattivo, che pianifica anche a lungo periodo e che accoglie, senza pregiudizi, moltissime donne dalle giovanissime a quelle che hanno un largo bagaglio di esperienze e di vita. Probabilmente la reazione e l’azione è direttamente proporzionata ai numerosi attacchi su tutti i fronti che le donne messicane stanno subendo. Tre giorni in spazi vissuti da 1500  donne sono state un’esperienza arricchente e sicuramente da esportare.

Per tutte le informazioni mancanti, il posizionamento politico finale completo e tutti gli altri documenti, il programma delle tre giornate, gli appoggi ed i finanziamenti economici, gli antecedenti si trovano tutti al sito:

http://www.encuentrofeminista2010.org.mx/home.html

Roberta

Mujeres Libres_Bologna