Studentesse e precarie per lo sciopero generale generalizzato
Come collettivo Mujeres Libres abbiamo partecipato all’incontro organizzato dall’associazione Orlando al Centro di Documentazione delle Donne con Susanna Camusso, che si è posta come donna del movimento femminista prescindendo dal suo primario ruolo di segretaria della CGIL. In questo modo sono venuti meno i presupposti per un confronto e per delle risposte sulla condizione precaria del mondo femminile, che come collettivo abbiamo cercato di sottoporle.
L’incontro per noi si è rivelato in parte deludente: nonostante la nostra interruzione dell’intervento iniziale della Segretaria, attraverso cartelli che richiamavano l’attenzione delle presenti in sala sulla condizione di precarietà dell’universo femminile, le risposte di Susanna Camusso su questo tema sono state vaghe ed incerte. Il nostro striscione “studentesse e precarie per lo sciopero generale generalizzato” non ha suscitato una reazione forte della Segretaria, nonostante l’entusiasmo di tutte e tutti le/i presenti in sala.
La nostra presa di parola poneva dei quesiti forti e precisi: si può nell’Italia del 2011 avere una vita dignitosa ed essere contemporaneamente madri e lavoratrici? Si può essere ragazze madri? Si può decidere della propria relazione di coppia o si è costrette a rimanere in una relazione perché il reddito non permette di interromperla? Si può decidere di rendersi indipendenti o si è costrette a gravare sulla famiglia di origine? Una donna che emigra può cercare in Italia un futuro migliore o deve andare altrove? E una ragazza italiana che futuro può avere rimanendo qui?
Susanna Camusso ha evitato una risposta diretta e chiara alla richiesta di uno sciopero generale generalizzato da parte nostra e da parte delle studentesse e degli studenti bolognesi, che hanno fatto irruzione dopo di noi nella sala. La Segretaria ha dichiarato che “è meglio uno sciopero non proclamato che uno fallito”, come collettivo Mujeres Libres continuiamo a sostenere che una delle risposte necessarie allo stato di precarietà e incertezza assoluta sia lo sciopero generale generalizzato.
Per questo motivo è necessario che la CGIL e tutti i sindacati prendano una posizione forte in difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e che smettano di mediare al ribasso. Crediamo che il 27 gennaio debba rappresentare solamente l’inizio di un percorso di lotta che veda unite/i e compatte/i tutte le lavoratrici ed i lavoratori insieme a tutti i settori della società in mobilitazione.
Mujeres Libres Bolognabologna