L‘OTTO marzo: ancora una volta .. DONNE IN LOTTA!
Il 13 febbraio scorso siamo scese per le strade italiane per contestare la politica di questo governo e le leggi contro le donne approvate negli ultimi anni; a Bologna migliaia di donne hanno attraversato la città e si sono spinte fino a Piazza Maggiore, infrangendo il divieto di manifestare in centro nel fine settimana.
Come collettivo femminista Mujeres Libres che ha manifestato il 13 febbraio a Bologna, rilanciamo un’altra giornata di mobilitazione perchè l’8 marzo non sia solo una giornata di commemorazione ma di lotta. Vogliamo riportare in piazza la stessa voce e la stessa forza che ha caratterizzato il 13, perché vogliamo che le donne siano nuovamente protagoniste e che prendano parola sulle loro vite e sui loro corpi.
Scendiamo in piazza l’8 marzo per dire basta ai femminicidi (le donne uccise in Italia sono state 119 nel 2009, in aumento rispetto alle 112 del 2008 e alle 107 del 2007),a violenze sessuali e domestiche e all’uso che ne fanno media e politica, preoccupati di raggiungere audience e di ottenere consenso e giustificazione delle politiche securitarie, razziste e xenofobe.
Scendiamo in piazza l’8 marzo per dire basta al ricatto della crisi e allo smantellamento delle tutele lavorative, che pone le lavoratrici nell’incertezza presente e futura e che attraversa anche il vissuto delle studentesse che sono condannate alla precarietà non solo lavorativa ma anche di vita. Nonostante il numero di laureate sia superiore al numero di uomini laureati e mediamente i voti siano migliori, l’AlmaLaurea certifica che lo stipendio netto medio mensile di un uomo è di 1.138€ contro i 913€ della donna. Non vogliamo essere sempre più qualificate e sempre meno pagate.
Scendiamo in piazza l’8 marzo per affermare che vogliamo essere libere di scegliere la nostra sessualità, contro ogni idea di morale unica, eterosessuale e cattolica, contro ogni omofobia, lesbofobia e transfobia. Rifiutiamo il modello familista eteronormato che ci costringe esclusivamente al ruolo di mogli e madri, che fa del rapporto uomo – donna l’unica forma di relazione di coppia accettabile, nonostante la maggior parte delle violenze sulle donne, come le statistiche ufficiali testimoniano, vengono attuate da mariti, compagni e padri.
Scendiamo in piazza l’8 marzo perché la libertà di scelta sulle nostre vite significa anche poter decidere se essere madri o abortire con ogni mezzo a nostra disposizione (IVG e RU-486). Le direttive sanitarie regionali che attaccano i consultori in quanto luoghi per la salute della donna, spalancando le porte ai privati e al Movimento per la vita, negano l’autodeterminazione delle donne e rendono l’obiezione di coscienza una prassi.
Scendiamo in piazza l’8 marzo sostenendo le donne che hanno portato un vento di libertà in Tunisia ed Egitto e lottano in Libia. Donne che rivendicano il loro ruolo nella rivolta e che sono state finalmente protagoniste del cambiamento nei loro paesi.
Scendiamo in piazza l’8 marzo per contrastare le politiche razziste di questo governo, che se da un lato sfrutta il lavoro di cura svolto per la maggior parte da donne migranti, dall’altro è sempre pronto a trasformarle in “pericolose” protagoniste dell’”emergenza immigrati” e a renderle vittime di violenze nei CIE.
Per questi motivi scendiamo in piazza l’8 marzo, perchè indecorose e libere rivendichiamo libertà di scelta sui nostri corpi e sulla nostra sessualità, diritti, reddito, e welfare per tutte.
MARTEDI’ 8 MARZO 2011
Dalle 18.30-20.30 interventi, spettacoli e musica in Piazza Maggiore.
Dalle 20.45 “Lotte dell’8 marzo”, dal 1908 ad oggi. Reading/ spettacolo a cura di Mujeres Libres @ Vag 61 (Via Paolo Fabbri, 110 – bus 20, 21, 28).
collettivo femminista Mujeres Libres Bologna