8 Marzo 2014: Aborto libre, Non un passo indietro!

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Sabato 8 Marzo ore 16.30 CORTEO da P.zza Ravegnana (sotto le due torri): Invitiamo tutti i gruppi, le collettive, le realtà, le individualità a partecipare con le proprie riflessioni al corteo dell’8 marzo contro l’obiezione di coscienza per l’autodeterminazione dei corpi per una piazza ricca di contenuti e di soggettività differenti. Come Mujeres Libres portiamo al corteo le nostre riflessione su aborto e obiezione di coscienza perché è il tema che ci tiene impegnate in questo periodo, ma invitiamo tutt* a contribuire con i propri contenuti. Microfono aperto.

ABORTO LIBRE, NON UN PASSO INDIETRO

Per un 8 marzo di lotta, scegliamo di scendere in piazza al grido di #iodecido, unendoci alle mobilitazioni di Roma, Padova, Milano e delle altre città. Per riaffermare con forza la difesa della legge 194, la libertà di scelta e di autodeterminazione.

In Spagna un governo reazionario si arroga il diritto di decidere per le donne. Si ritorna a proporre l’aborto illegale, tolti i casi di stupro e gravissimi problemi di salute della donna. Non è più la donna a decidere, Stato, legge e medici decidono per lei. Ed essere costrette a “scegliere” tra migrazione forzata (per chi se lo può permettere) o ricorso all’aborto clandestino non è ammissibile.

Stessi rischi per l’Italia: nonostante la legge 194 garantisca formalmente il diritto all’Interruzione Volontaria di Gravidanza, nella realtà risulta sempre più difficile abortire. Le elevatissime percentuali di obiezioni di coscienza tra ginecologi e personale sanitario, spesso motivate da ragioni opportunistiche di tipo carrieristico, rendono sempre più difficile l’effettiva applicazione della legge.

Ma gli attacchi alla 194 non si fermano qui. L’associazionismo cattolico si fa portavoce di una richiesta di abrogazione della stessa. I famigerati pro­life entrano nei consultori, si organizzano davanti agli ospedali pubblici, propongono veglie di preghiera e cimiteri per feti. La loro assurda retorica e il loro colpevolizzare sono un attacco violento nei confronti delle donne.

Per tutto questo scegliamo di mobilitarci, l’8 marzo come tutti i giorni.

Non un passo indietro!
Non tolleriamo più ingerenze di sorta, vogliamo essere libere di scegliere e di autodeterminarci!