In solidarietà con le Frangette Estreme, CONTRO OGNI SESSISMO, inoltriamo e diffondiamo.
QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO ALLA MUESTRA MARRANA
Durante la festa finale della Muestra Marrana 2014 un compagno facente parte del connettivo Frangette Estreme è stato inaspettatamente aggredito e malmenato dal buttafuori di turno senza che nessun* dell’organizzazione intervenisse.
Frangette Estreme partecipa alla Muestra da diversi anni collaborando con altre realtà presenti e note; anche alla luce di ciò ci è venuto da ben sperare in un chiarimento informale e personale, ma di fronte all’indifferenza totale dell’organizzazione sull’argomento ci troviamo costretti ad un passaggio pubblico.
I fatti:
Una volta raggiunto il locale che ospita la festa finale (tale PuertoErraco) ci accingiamo a dare inizio ad una performance – reading a proposito della liberazione dei corpi e nudo integrale in collaborazione con ZarraBonheur-; il suddetto compagno cerca di uscire per recuperare abiti di scena, ma viene fisicamente bloccato dal buttafuori preposto e, una volta oppostosi, dapprima viene strattonato per la giacca e aggredito verbalmente, poi trascinato a forza fuori, il tutto davanti ad alcune delle organizzatrici che lo invitano a restare calmo. Dopo l’intervento di quello che si qualifica come il gestore del locale (che in seguito ci viene indicato come un noto viscido machista) e di altri di loro, partono alcuni calci e l’inseguimento al grido di “anarchici di merda”. Nel frattempo chi di noi cerca di uscire viene trattenuto a forza dentro il locale da due delle organizzatrici che in seguito si schiereranno a favore dei violenti che pretendono scuse per far rientrare il performer e a nulla vale lo spettacolo di una delle nostre compagne, intervenuta per mediare e a sua volta strattonata e allontanata a forza.
Al nostro rientro non incontriamo solidarietà di alcun tipo, c’è anzi chi dice che romperebbe volentieri la testa al nostro compagno o piagnucola perché non intende rinunciare alla festa. Già, perché la minaccia è quella di far saltare la festa in toto e di fronte a questa prospettiva è unanime la scelta di preferire il business all’individuo.
Di fronte a questa evidente risoluzione decidiamo di dissociarci e andarcene, ricevendo ulteriori insulti e minacce come saluto.
In tutto questo nessuno di noi, ne tanto meno i compagni coinvolti, sono stati contattati dall’organizzazione per spiegazioni o scambio di opinioni.
Mancando questo passaggio comunicativo, riteniamo che rendere pubblica la vicenda possa servire ad evitare che pasticciacci simili possano ripetersi, a Barcellona come ovunque.
Per noi la buona riuscita di una serata queer si ha quando nessun gay, nessuna lesbica, nessuna trans e nessun* in generale viene aggredito e malmenato; quando l’ambiente queer e’ tutelato in tutti i suoi aspetti; quando chi performa offrendo il proprio corpo per veicolare contenuti di liberazione viene messo nella condizione di poterlo fare SENZA DOVER SUBIRE LA STESSA VIOLENZA E LO STESSO DISINTERESSE CHE LA MUESTRA SI PROPONE (A PAROLE) DI COMBATTERE.
Quando queer non e’ solo il palco, il cortometraggio, due tette o un culo al vento, ma la gestione di uno spazio condiviso.
Quando l’interesse e la cura del singolo vengono messi davanti agli interessi commerciali e di prestigio.
La deriva securitaria ha portato ad un ripetersi di storie simili, dove la gestione della security diventa un problema per la safety del pubblico queer proprio perché chi organizza non e’ capace, o non vuole, mediare in modo efficiente fra i gorilla preposti e il variopinto pubblico queer che ha invitato.
Ma noi crediamo nell’autogestione e non nelle divise né nel modello di sicurezza che da ben altri luoghi ci viene imposto.
COS’È LA MUESTRA MARRANA ALLORA?
Perchè si parla di attivismo? Di sovversione?
Per farci aggredire come fosse una discoteca senza che nessuno prenda posizione?
POST significa ANCHE posizionamento politico, capacità di analisi e di autodifesa, non solo arte e divertimento “fini a se stessi”, relegati ad una dimensione che non entra più in contatto con la realtà . Questo avviene già in milioni di locali gay trandy e gay fiendly che ormai ingorgano il mondo omosessuale, arricchendo pochi e considerando le singole persone dei dettagli trascurabili.
Scendiamo dal palco: ribaltiamo i ruoli, performiamo i generi, non restiamo al nostro posto.
Porniamo e terrorizziamo, non ammaliamoci di terrore.
FRANGETTESTREME