La violenza maschile contro le donne è sistemica: non riguarda solamente la sfera delle relazioni interpersonali, ma pervade l’intera società. Esiste una connessione diretta tra gli stereotipi di genere, le discriminazioni quotidiane in tutti gli ambiti della nostra vita e la violenza fisica, psicologica ed economica. L’educazione e la scuola, dunque, sono contesti nei quali non ci si può esimere dall’affrontare la questione. L’educazione alle differenze e “di genere”, perciò, deve essere un approccio quotidiano trasversale a tutti gli ambiti del rapporto educativo e della formazione. Supportiamo dunque i progetti mirati a decostruire gli stereotipi e a combattere le discriminazioni, ma lavoriamo anche affinché all’interno delle scuole il genere non costituisca necessariamente un tema a sé, ma si trasformi in una “postura” pedagogica interdisciplinare.
Ora che le spinte reazionarie e gli attacchi istituzionali alla piena e libera realizzazione di ogni individuo sono all’ordine del giorno, insegnanti, educatrici e educatori si trovano spesso a dover difendere il proprio operato o a non sapere bene come intervenire, in una scuola che riflette sempre di più, anche al proprio interno, le dinamiche sessiste e razziste della società.
Ci è sembrato dunque utile proporre spunti di riflessione, strumenti e punti di vista in dialogo con chi si ritrova isolat* o apertamente contrastat*, per incoraggiare una consapevole educazione di genere e alle differenze.
Vogliamo infatti promuovere una scuola in cui tutte le differenze (genere, orientamento sessuale, provenienza, disabilità, classe sociale, scelte personali – dall’aspetto fisico ai percorsi di vita) siano non solo rispettate ma anche approfondite e promosse.
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