Vogliamo la fine dell’isolamento di Abdullah Öcalan!

Dalla chiamata della rete Jin:

”Isolare Öcalan significa isolare colui che ha dato origine e forza al movimento di liberazione curdo, e quindi si tratta di un attacco al movimento di liberazione tutto. Isolare Öcalan significa isolare colui che ha ideato il confederalismo democratico, e quindi significa allontanare queste idee da chi in tutto il mondo le vuole mettere in pratica. Significa anche un attacco diretto alla rivoluzione del Rojava, sotto la costante minaccia delle potenze regionali e globali. Portare solidarietà a questa protesta significa combattere il fascismo di Erdoğan, significa porre le basi per costruire assieme un’alternativa sociale e globale al fascismo. Öcalan considera essenziale la liberazione della donna per la liberazione della società, essere solidali con questa lotta significa anche schierarsi attivamente per la liberazione delle donne e dei generi oppressi. Ricordiamo che questo movimento di protesta e resistenza è iniziato da una donna!

Per questo, lo sciopero della fame iniziato da Leyla Güven ci riguarda tutte e tutti: invitiamo tutte e tutti a una giornata di azione nazionale l’11-12 maggio. Invitiamo ciascun collettivo, gruppo, associazione, struttura, persona ecc… a prendere parola con i mezzi e modi che più considera adatti. I coinvolgimenti anche sul nostro territorio non mancano: la Turchia di Erdogan riceve fondi dall’Unione Europea per tenere lontani i migranti siriani; la Turchia si addestra nelle nostre stesse basi e acquista armi della Finmeccanica/Leonardo. I nostri media sono in silenzio – ma come si può rimanere in silenzio di fronte a 7000 persone in sciopero della fame a oltranza? Il CPT (Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura) non interviene concretamente, né lo fanno le istituzioni nazionali ed europee. Addirittura Amnesty International, che si proclama così indipendente e in difesa dei diritti umani, resta in silenzio.”

Qui potete leggere il comunicato e mandare la vostra adesione: https://retejin.org/rompiamo-lisolamento-e-il-silenzio-che-uccide-11-12-maggio-con-i-7000-in-sciopero-della-fame/