????Attenzione: campagna elettorale antiscelta DAD edition in azione! Ecco la nostra solidarietà come risposta


????Ce li abbiamo anche noi! Ma chi?
Gli antiscelta moralizzatori contro la scuola a cui dell’istruzione e crescita dex ragazzx non interessa assolutamente nulla, tanto da strumentalizzare con non-chalance le buone pratiche didattiche ed educative di chi cerca di far vivere una scuola libera e pensante!
☝️I fatti molto in breve: una docente ascolta con la classe (la quale classe propone l’attività) una canzone di Bello Figo. Viene problematizzato il linguaggio utilizzato e il pensiero sotteso. Viene richiesto alla classe di riflettere con un compito a casa. Alt, fermiamoci: sarà mica qui il punto? Sì, perché da qui inizia tutta una catena di cose sbagliate: genitore che protesta con la dirigenza, clamore mediatico grazie a superficiali testate locali manieristicamente scandalistiche, Ufficio Scolastico Regionale che si mobilita costretto dal clamore mediatico, sgomento da parte di futuri aspiranti a palazzo d’Accursio, e – non è finito ma scusate non è colpa nostra – addirittura l’annuncio di un’interpellanza parlamentare al ministro dell’istruzione da parte di un noto deputato bolognese di Fratelli d’Italia.
⚠Quindi no, non sta andando tutto bene! Dai balconi non si canta più ma in compenso si starnazza molto. Purtroppo la campagna elettorale a Bologna è iniziata e non si è persa, neanche stavolta, l’occasione per fare un altro attacco a chi fa pulsare di energie vitali la bistrattata scuola pubblica.
????E quindi ci risiamo: viene assaltata, con la solita modalità sensazionalistica, una docente che compie scelte consapevoli, mirate a formare un pensiero critico nex alunnx. E poi si sa, una spintarella alla svalutazione della figura delle e dei docenti non fa mai male, oltre che è molto utile a incrementare le iscrizioni nelle scuole private!
Vabbé, e quindi? Sai la novità. A noi femministe e transfemministe che c’importa? (A parte il fatto che di rabbia verso le cose sbagliate ci nutriamo).
Allora, ripassiamo un attimo:
✍️- noi, che ogni mattina ci svegliamo sperando di abbattere finalmente il patriarcato, pensiamo che la scuola sia un posto dove si creano saperi e pensieri critici fondamentali per le nostre lotte; dove si può e si deve sperimentare e mettere in discussione il modo di vivere le relazioni, la cultura e la società attuale in cui i/le ragazzx stanno crescendo. Questo è uno dei tanti episodi che portano avanti l’attacco alla libertà di insegnamento di cui invece abbiamo estremamente bisogno.
✍️- ma che è sto familismo? Che cos’è questa intrusione dei genitori nelle scelte didattiche? Come femministe sappiamo bene che la scuola può e deve essere anche una forma di emancipazione, anche dall’ambiente familiare di provenienza, in cui spesso vediamo il riprodursi di dinamiche rigide che vorremmo sovvertire. Abbiamo un bisogno vitale di tutte quelle attività volte a decostruire stereotipi e narrazioni, oltre che capaci di coinvolgere attivamente lx ragazzx partendo da loro.
✍️- la DAD è un flagello: non solo ha riversato sulle madri un carico di lavoro enormemente più pesante, mettendole sempre più spesso davanti alla necessità di scegliere fra lavoro e cura della famiglia, ma ci sta anche dimostrando come pur non avendo le telecamere a scuola abbiamo ormai la scuola dentro le case, addirittura servita in salotto, alla portata di tuttx, anche di chi non si fa scrupoli a strumentalizzarla;
✍️- noi il linguaggio d’odio verso le donne lo combattiamo da un punto di vista femminista, perché è una delle solide basi su cui si fonda la nostra società eteropatriarcale. Ci sorbiamo tutta una sfilza di espressioni e parole che ci denigrano per tentare di “metterci a posto”, per tentare di farci credere che le cose sono così da sempre e per sempre. Viviamo in tempi di controllo e ossessione per il mantenimento del “decoro” che ci ritroviamo quotidianamente come obiettivo delle politiche pubbliche. Vogliono farci star buone invocando il decoro, la decenza, ma noi abbiamo estremo bisogno di prendere innanzitutto coscienza, riflettere, riconoscere e agire per un cambiamento profondo e non di parvenza. Chi ha strumentalizzato questa vicenda non ha alcun interesse a raggiungere la parità di genere. Chi ha strumentalizzato questa vicenda si serve della società patriarcale, ne fa parte, la alimenta, con i discorsi, con le politiche no choice. Ci fate infuriare, e non è una novità, ma non dovete permettervi di parlare a nome nostro, a nome di chi tutti i giorni in tutti i modi in tutti i luoghi cerca di aprire le gabbie in cui il patriarcato ci intrappola.
????Eccoli gli antiscelta No Gender DAD edition, anche se a sto giro non ce l’hanno con l’omosessualizzazione.
????????Esprimiamo piena solidarietà a questa docente, splendida compagna e a tuttx quex insegnanti che svolgono un doppio lavoro all’interno della scuola aziendalizzata, per dare una chance alle nuove generazioni, e alla società che verrà.