Il nostro intervento per la mobilitazione del 16 dicembre 2023 con Non una di Meno a Bologna
MAI PIĂ™ SOL3, MAI PIĂ™ ZITT3
GIORNATA DI MOBILITAZIONE DI NON UNA DI MENO
Se le inventano tutte pur di renderci la vita impossibile, come se non ci fossero altre priorità in questo paese che ostacolare l’interruzione volontaria di gravidanza.
La proposta di legge “un cuore che batte” ha raggiunto il quorum di firme per essere discussa in parlamento. Questa proposta prevede l’introduzione di un comma nella giĂ problematica legge 194 che impone al personale sanitario l’obbligo di far ascoltare il battito del feto e mostrare l’ecografia a chi vuole abortire.
Ci sembra scontato e assurdo ritrovarci ancora una volta a denunciare come gli ostacoli per l’IVG siano sempre più aggressivi e colpevolizzanti. Che cosa dovrebbe fare questa imposizione se non farci star male, farci sentire giudicate per non essere merce per lo stato nazione, per non essere delle madri infelici che non ci stanno a una vita di merda? Come potrebbe la colpevolizzazione aumentare le nascite?
Se in questo paese non si fanno figli non è perché non abbiamo studiato biologia ma perché avere una casa decente è impossibile, perché ci fate lavorare troppo con contratti che non raggiungono i 9 euro l’ora, perché vi aspettate che la nostra vita la mandiamo al macero per essere solo madri e domestiche instancabili, perché gli uomini non sono abituati a fare lavori di cura. E anche se ci fosse un welfare perfetto, lo diciamo e ribadiamo la maternità è solo una delle tante possibilità : una donna transfemmnista può essere quello che vuole mentre il governo Meloni può essere solo un governo fascista!
Ci opponiamo a questo ennesimo attacco alla nostra libera autodeterminazione. Conosciamo i pro vita e i comitati antiscelta: sono fascisti. E con il fascismo non si discute, lo si abbatte. Il fascismo pro vita è un’infestazione: si insedia nelle scuole, nei centri giovanili, nell’accoglienza per persone in movimento, negli ospedali. Si traveste da suore docili ma è il braccio armato dei fascisti come Valditara.
Con le infestazioni bisogna essere preparate, determinate e pazienti. Bisogna stanarle nei più piccoli spazi della società civile, perché anche quando sembrano innocue in realtà stanno creando nidi di misoginia e violenza omobilesbotransfobica e stanno coltivando cazzate come la teoria gender.
La guerra “al gender” e alla “grande sostituzione dei popoli europei da parte di popoli non europei” e la difesa della “famiglia naturale” e delle “radici cristiane dell’Europa” costituiscono ormai i cardini retorici e ideologici del nuovo manifesto politico della destra europea, da Vox in Spagna all’Afd in Germania, passando per la Lega o Fratelli d’Italia nel nostro paese.
Non crederemo mai alla retorica che vuole opporre i diritti delle donne a quelli delle persone trans e queer, poiché non è con il binarismo che si combatte il patriarcato ma anzi è proprio su un’idea stantia dei generi che il patriarcato con tutte la sua violenza si poggia.
Insieme, ognuna con le proprie pratiche, dobbiamo e possiamo contrastare un modello reazionario bianco e familista che ci uccide ogni giorno e disegna futuri terribili per chiunque sogna un vita che non sia di sfruttamento, stigma e infelicitĂ .