“SANTA GRAZIELLA DELL’APOCALISSE”: HUMAN MOTOR 2012

 

Volentieri diffondiamo..ci vediamo tutt* pedalanti l’8 dicembre! Partenza h. 15 da p.zza dell’Unità. Noi ci vediamo lungo il tragitto! 😉

Ave graziella piena di grasso,
il pignone è con te,
tu sei benedetta tra le bici,
e benedetto è il frutto del movimento tuo centrale,
santa graziella, madre delle masse critiche,
prega per noi ciclisti,
dacci oggi le nostre salite quotidiane,
e non indurci nel traffico,
ma liberaci dalle automobili,

Pedalate!

Come ogni anno, dal 5 al 9 dicembre, Bologna sarà invasa dal motor
show, una fiera (sempre più in crisi) che promuove il sistema (ormai
obsoleto) dei motori.

Liberiamo Bologna dall’immaginario dell’(auto)distruzione!
Riprendiamoci in massa le strade della città con ogni mezzo a
propulsione umana!

Siete invitati in massa alla quinta edizione  della pedalata Bolognese
contro la Fiera dell’ Auto-distruzione: lo HUMAN MOTOR
Quest’anno invochiamo santa graziella dell’apocalisse, perche’ forse
non ci sara’ la fine del mondo, ma la fine dell’automobile, si!
Andremo tutti insieme a dimostrare al Motor Show, che un altro motore
esiste e che vogliamo le citta’ a misura di uomo e di pedale!

Alcune linee guida:
IL NOSTRO MEZZO È IL NOSTRO MESSAGGIO
IN CODA ALLA MASSA, NON ANDARE TROPPO LENTO
IN TESTA ALLA MASSA, NON ANDARE TROPPO VELOCE
IL NOSTRO OBBIETTIVO È RIPRENDERCI LA STRADA
NOI NON BLOCCHIAMO IL TRAFFICO, NOI SIAMO IL TRAFFICO
SORRIDI, CHE L’AUTOMOBILISTA ROSICA…Lui STA FERMO nel traffico!

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E’ morto un ragazzo, riprendiamoci la lotta! – sommovimento spontaneo nazio-anale-

È vero: omofobia e transfobia sono una piaga sociale. Ma lo sono in quanto “sintomo” dell’eterosessismo, del razzismo, del fascismo dei corpi e dei desideri che costituiscono i pilastri delle nostre società, dell’ordine culturale e politico prodotto e riprodotto dalle chiese e incarnato dallo stato che ne sorveglia i confini. Viviamo in un sistema capitalistico finalizzato alla produzione di ricchezza economica per pochi e alla criminalizzazione di ogni altra forma di ricchezza non commercializzabile, individuale e collettiva, come il dissenso.
Perché il capitalismo riconosce un solo genere di “uomo”: maschio, bianco, etero e as-soggettato alle regole sociali che ne mantengono i privilegi. Noi, invece, siamo lesbiche, femministe, froce, trans, nere, clandestine e incazzate. Oggi non siamo lacrime né fiaccole, non siamo una generica legge contro l’omofobia perché il sistema deve essere rivoltato, non “curato”.

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Rifiutiamo la violenza di genere: dillo con un sacco dell’immondizia!

La violenza di genere esiste.

La violenza di genere produce anche morte.

C’è chi la nega, nonostante i numeri e l’evidenza. C’è chi ne parla troppo poco, c’è chi ne parla in maniera strumentale svegliandosi solo quando si oltrepassa la centesima vittima.

Non facciamo un discorso di numeri e percentuali perchè stiamo pur sempre parlando di persone e, perchè, finchè anche solo una donna morirà in quanto donna, ci sarà da lottare.

Quando parliamo di violenza di genere, parliamo di una violenza maschile che colpisce le donne e chi come loro viene considerat* in una posizione di subordinazione.

Non esistono raptus, non esiste “era un così bravo ragazzo..”. La violenza di genere è sistemica. Quello che esiste sono: omertà, omissioni e una non volontà di nominare le cose per quello che sono.

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