Che stacchino pure la luce, la solidarietà è sempre accesa!

riot grl

Sin dalla sua nascita il nostro collettivo non è mai stato prettamente studentesco, come pratica politica abbiamo sin dall’inizio scelto di non concentrarci nel solo ambito universitario, per questo – soprattutto ora che siamo e ci sentiamo più precarie che studentesse – è strano trovarsi a scrivere su vicende che riguardano principalmente l’Alma Mater e la sua dirigenza.

Negli ultimi mesi questa dirigenza – nelle vesti del rettore-sotto-scorta Ivano Dionigi e del Presidente della Scuola di Lettere e Beni Culturali Costantino Marmo – ha deciso di adottare il pugno di ferro contro i collettivi e i gruppi che da sempre cercano di far circolare all’interno dell’Università autoformazione e saperi non preconfezionati. A dare manforte alle alte cariche dell’Alma Mater, che hanno agito a suon di sgomberi, minacce e appelli alla legalità, ci ha pensato un gruppo di docenti della Scuola di Lettere che, a mezzo stampa, ha stigmatizzato le occupazioni di aule in via Zamboni, definendole “prepotenze inaccettabili”.

Lo sgombero del collettivo Bartleby dalla sede di via San Petronio Vecchio, la minaccia di non riconoscimento del seminario Per una critica dell’identità: dal femminismo agli ‘altri femminismi’ promossa dallo stesso collettivo, lo sgombero di Hobo dalle ex serre della facoltà di Agraria in via Filippo Re e non da ultimo il sequestro dell’aula Roveri occupata da Bartleby per portare avanti le proprie attività, sono alcuni degli esempi che sottolineano questa tendenza.

Qualche settimana fa, come collettivo, abbiamo proposto un’iniziativa all’interno della facoltà di Lettere, sul tema del lavoro sessuale. Quella che doveva essere la semplice proiezione di un film seguita da un dibattito, si è trasformata in una specie di “giochi senza frontiere”. Infatti, proprio in quei giorni il Presidente Marmo aveva deciso di adottare una nuova strategia: togliere la corrente in aula Roveri per tutta la giornata e in tutto lo stabile di via Zamboni 38 dalle 19.00 in poi.

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Quando il sex work lo fai per scelta

28 febbraio 2013: primo appuntamento della rassegna “CHE FAI STASERA?” “VA’…GINEFORUM!!!” Tema della serata: Quando il sex work lo fai per scelta dalle 19.00 @ Lettere (via Zamboni, 38) – aula 3 – apericena a prezzi popolari – proiezione del film: IRINA PALM – Il talento di una donna inglese di Sam Garbarski (2007) Maggie … Read moreQuando il sex work lo fai per scelta

15 feb: DIFENDIAMOCI DAI DIFENSORI! Presidio h. 18 in p.za San Francesco

Condividiamo volentieri la chiamata del Fronte di liberazione femminista e lesbico per un presidio antisessista, oggi pomeriggio alle 18.00 in Piazza San Francesco.

Il presidio è contro un episodio molto grave, accaduto nella notte di venerdì 17 gennaio, quando tre compagne sono state fermate dalla digos e in seguito maltrattate e umiliate dagli agenti, sia in strada che – in seguito – in questura.

Episodi dl genere non possono e non devono passare sotto silenzio!

Ci vediamo tutte in presidio, oggi, dalle 18.00 in piazza San Francesco!

Mujeres Libres

Bologna – venerdì 15 febbraio h.18 ci troviamo in piazza san francesco

Venerdì 17 gennaio alla fine di una serata passata al Pratello con alcuni amici, tre compagne sono state fermate da presunti digossini che non si sono identificati. Erano le tre di notte e dopo qualche spintone e l’allontanamento di un loro amico dal gruppo, sono accorse tre volanti della polizia. Accerchiate da quindici poliziotti, le compagne sono state insultate, maltrattate, palleggiate e caricate di forza nelle macchine, per raggiungere la questura, ree di avere chiesto alla digos di identificarsi per poter poi mostrar loro i propri documenti. In questura, non si sono risparmiati gli insulti sessisti e volgari (puttana, suca etc.), le provocazioni, le umiliazioni e perfino una perquisizione corporale con flessioni nel cesso sotto la supervisione di una sbirra fiera di dirsi “asessuata”, di affermarsi “non donna” e di rivendicarsi pure “le palle”, mentre un piccolo presidio di solidali ogni venti minuti andava dentro a chiedere notizie. Usciranno dopo 3 ore, alle 6 del mattino, con una sfilza di pesanti denunce: resistenza, oltraggio, rifiuto di dare le proprie generalità e minacce a pubblico ufficiale.

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