Oggi, 8 marzo 2014, in 500 abbiamo sfilato per le vie del centro di Bologna al grido di IoDecido! per ribadire che l’accesso all’IVG (Interruzione Volontaria di Gravidanza) non può essere subordinato a un’obiezione ormai dilagante in tutti gli ospedali d’Italia e in costante aumento tra i medici, ginecologi ma non solo. Con percentuali di obiezione di coscienza alla l.194 arrivate al 90% è evidentemente compromesso il diritto delle donne di decidere. Tanto che un recente provvedimento del Comitato Europeo dei Diritti Sociali, organismo del Consiglio d’Europa, afferma chiaramente che l’Italia sta violando i diritti delle donne che vogliono interrompere la gravidanza.
Lo scenario preoccupante anche a livello europeo ci ha spinto a prendere posizione in solidarietà verso le istanze delle donne spagnole in lotta contro una recente legge del ministro della salute che di fatto ritorna a criminalizzare le pratiche abortive. La legge Gallardon infatti prevede l’interruzione della gravidanza solo in caso di violenza sessuale e quando è accertato “pericolo fisico e psichico grave” per la madre, costringendo le donne spagnole che vogliono interrompere la propria gravidanza ad emigrare in altri paesi o a ricorrere all’aborto clandestino.
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