QUANDO IL SEX WORK LO FAI PER SCELTA

Report dell’iniziativa del 28 febbraio in via Zamboni, 38 – Bologna
1° evento della rassegna “Che fai stasera?” “Và..gineforum!”

117269-women-sit-on-a-lion-in-trafalgar-square-during-a-rally-after-slutwalk-

Le puttane hanno accesso a luoghi inaccessibili. […]
Le puttane hanno molte culture e molti generi. […]
Le puttane danno consigli eccellenti e aiutano la gente con i loro problemi personali.[…]
Fare la puttana non è mica da tutte. […]
Le puttane si autorganizzano!
Le puttane si ribellano contro leggi assurde patriarcali e sessuofobiche contro la loro professione e lottano per il diritto legale di ricevere compensi economici per il loro prezioso lavoro!

“40 motivi per cui le puttane sono le mie eroine” Di Annie Sprinkle
Traduzione Di Elisatron – King Kong Blogger

In coincidenza del trentennale della nascita del “Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute”, il 28 Febbraio 2013 si è tenuta nella Facoltà di Lettere e Filosofia a Bologna la prima iniziativa che ha dato il via  alla rassegna “Che fai stasera?” “Va..gineforum!” con cui il nostro collettivo si propone di affrontare, attraverso un percorso cinematografico, diversi temi che hanno come fil rouge quello dei generi e tutto ciò che ruota attorno ad essi.

Il film che abbiamo proiettato in quell’occasione è stato “Irina Palm – Il talento di una donna inglese” con il quale abbiamo cercato di provocare interrogativi e generare un dibattito sul tema del lavoro sessuale; questo e gran parte degli argomenti che tratteremo sono stati pensati per essere affrontati in un contesto condiviso e orizzontale in cui sia possibile scambiare esperienze e saperi.

Read moreQUANDO IL SEX WORK LO FAI PER SCELTA

NON HO PIU’ TEMPO PER ESSERE MIA: alcune riflessioni a lato di questo 8 marzo

sono_mia

Le Mujeres Libres per l’8 marzo quest’anno non hanno fatto nulla. Non sono scese in piazza, non hanno manifestato, non hanno fatto iniziative, non hanno organizzato feste.

Ma dove erano in realtà le ragazze del collettivo Mujeres Libres? Qualcuna si affannava tra un primo e un secondo lavoro, qualcun’altra strappava momenti di studio ad un’occupazione precaria, un’altra ancora era a casa ad attendere la possibile chiamata dell’agenzia interinale per una sostituzione di poche ore.
Nessuna ha avuto tempo di scendere in piazza, così come nessuna ha avuto tempo di andarsi a vedere un film o di passare un pomeriggio a fare due chiacchiere con un’amica davanti ad un caffè.

Siamo precarie e studentesse, ovviamente per noi l’8 marzo non sarebbe stata una data in cui fare festa; ciò che contraddistingue però quest’otto marzo da quelli degli anni passati è l’assoluta impossibilità di conciliare la molteplicità degli impegni lavorativi e di studio di ciascuna, riuscendo a ritagliare uno spazio-tempo all’interno della giornata da dedicare ad un’eventuale iniziativa politica. Perché il tempo della politica rientra nel più grande contenitore che è il nostro tempo libero. Libero dal lavoro, libero dallo studio, libero dalla costante ricerca di uno stipendio decente, frutto di un collage di lavori precari, ogni giorno più difficili da mantenere.

Read moreNON HO PIU’ TEMPO PER ESSERE MIA: alcune riflessioni a lato di questo 8 marzo

Che stacchino pure la luce, la solidarietà è sempre accesa!

riot grl

Sin dalla sua nascita il nostro collettivo non è mai stato prettamente studentesco, come pratica politica abbiamo sin dall’inizio scelto di non concentrarci nel solo ambito universitario, per questo – soprattutto ora che siamo e ci sentiamo più precarie che studentesse – è strano trovarsi a scrivere su vicende che riguardano principalmente l’Alma Mater e la sua dirigenza.

Negli ultimi mesi questa dirigenza – nelle vesti del rettore-sotto-scorta Ivano Dionigi e del Presidente della Scuola di Lettere e Beni Culturali Costantino Marmo – ha deciso di adottare il pugno di ferro contro i collettivi e i gruppi che da sempre cercano di far circolare all’interno dell’Università autoformazione e saperi non preconfezionati. A dare manforte alle alte cariche dell’Alma Mater, che hanno agito a suon di sgomberi, minacce e appelli alla legalità, ci ha pensato un gruppo di docenti della Scuola di Lettere che, a mezzo stampa, ha stigmatizzato le occupazioni di aule in via Zamboni, definendole “prepotenze inaccettabili”.

Lo sgombero del collettivo Bartleby dalla sede di via San Petronio Vecchio, la minaccia di non riconoscimento del seminario Per una critica dell’identità: dal femminismo agli ‘altri femminismi’ promossa dallo stesso collettivo, lo sgombero di Hobo dalle ex serre della facoltà di Agraria in via Filippo Re e non da ultimo il sequestro dell’aula Roveri occupata da Bartleby per portare avanti le proprie attività, sono alcuni degli esempi che sottolineano questa tendenza.

Qualche settimana fa, come collettivo, abbiamo proposto un’iniziativa all’interno della facoltà di Lettere, sul tema del lavoro sessuale. Quella che doveva essere la semplice proiezione di un film seguita da un dibattito, si è trasformata in una specie di “giochi senza frontiere”. Infatti, proprio in quei giorni il Presidente Marmo aveva deciso di adottare una nuova strategia: togliere la corrente in aula Roveri per tutta la giornata e in tutto lo stabile di via Zamboni 38 dalle 19.00 in poi.

Read moreChe stacchino pure la luce, la solidarietà è sempre accesa!