01.02.14 Bologna – Oggi parla la ragazza con l’orecchino di perla: Mi bombo es mio.

Contro chi mi vuole soggetto muto e statico, parlo: mi dichiaro complice delle donne spagnole opponendomi al progetto di legge Gallardón. Limitare o negare il diritto all’aborto significa ridurci a incubatrici di figli. Non mi limito a indossare un orecchino, sono libera di decidere come vivere la mia vita.

Per questo oggi in via Indipendenza avete visto i miei pensieri materializzarsi sui manifesti della mostra che mi ha portato a Bologna. Toglierci ogni scelta ci obbliga ad abortire clandestinamente, negando il nostro diritto alla salute e all’autodeterminazione.

Anche in Italia la situazione sta diventando simile a quella spagnola, poiché la massiccia diffusione di medici obiettori di coscienza che si rifiutano di operare Interruzioni Volontarie di Gravidanza sta rendendo sempre più difficile per le donne la scelta di abortire.

Oggi sono a fianco dei collettivi Mujeres Libres e XXX perché voglio che l’aborto diventi un diritto tutelato allo stesso modo in tutta Europa.

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A metá dicembre, in Spagna, é stato depositato un progetto di legge che prevede l’abolizione della possibilitá per le donne di abortire liberamente in caso di gravidanza indesiderata o di malformazioni del feto.
Oggi, 1 febbraio, é una delle giornate di mobilitazione nazionale lanciate dalle realtá femministe spagnole, alle quali stanno partecipando migliaia di donne in tutta la Spagna e in tutta Europa.
Traduciamo e diffondiamo il comunicato scritto dall’Assemblea Femminista di Madrid.

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