Diritti delle donne in Italia. L’ONU: basta rappresentare le donne come oggetti sessuali. Lo Stato deve fare di più per proteggere le donne ed impedire i femminicidi.

Pubblichiamo di seguito da www.gdcedaw.blogspot.com, il blog dei Giuristi democratici per l’informazione su ogni forma di discriminazione basata sul genere e per l’implementazione in Italia della CEDAW.

Finalmente il Comitato CEDAW ha pubblicato le Raccomandazioni rivolte al Governo italiano.

Le potete leggere qui in inglese:

Fonti ufficiali ci hanno però anticipato che già dalla settimana prossima sarà disponibile online una versione ufficiale in italiano (attendiamo fiduciose). Siamo molto soddisfatte perchè le raccomandazioni rispecchiano moltissime delle criticità evidenziate nel nostro Rapporto Ombra e portate personalmente all’attenzione dei membri del Comitato a New York.

In attesa di analizzare con maggiore attenzione le singole raccomandazioni, ecco il nostro comunicato ufficiale come Piattaforma Lavori in corsa: 30 anni CEDAW.

La piattaforma “Lavori in corsa: 30 anni CEDAW”: “Il Governo ascolti le raccomandazioni del Comitato ONU per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna”.

Roma, 3 agosto 2011 – In Italia le donne sono rappresentate come oggetti sessuali. Questa una delle principali critiche sollevate all’Italia dal Comitato delle Nazioni Unite che ha il compito di monitorare l’attuazione della Convenzione ONU per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW) negli Stati che l’hanno ratificata.

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Il Governo italiano sotto esame dal Comitato CEDAW delle Nazioni Unite

Siamo arrivate da pochi giorni a New York e già stiamo rifacendo le valigie per tornare in Italia, riabbracciare i nostri cari e rimetterci a lavorare. Non siamo state delle buone turiste per la grande mela, ma sicuramente la nostra presenza come piattaforma “Lavori in corsa: 30 anni CEDAW ” è un elemento di avanzamento per i diritti delle donne in Italia. Ma che cosa è la CEDAW? È un trattato, uno dei principali delle Nazioni unite, del 1979, sottoscritto da quasi tutti i Paesi del mondo, per assicurare l’applicazione e il pieno godimento dei diritti delle donne. L’Italia ha ratificato la Convenzione per l’Eliminazione di ogni discriminazione contro le donne nel 1985. Ogni 4 anni i vari governi devono presentare un rapporto ad un Comitato di 23 membri, esperti da tutto il mondo, per illustrare cosa hanno migliorato, come e quali risultati hanno ottenuto. Nel corso della 49a sessione alle Nazioni Unite, il 14 luglio a New York,  hanno risposto i rappresentanti del governo italiano. Il Comitato CEDAW, ha discusso e chiesto ulteriori informazioni alla delegazione governativa composta da 25 rappresentanti del governo venuti a New York e altrettanti presenti in video conferenza da Roma.  Come voce di controcampo, il comitato ha ricevuto altri 4 rapporti ombra, tra cui quello preparato dalla piattaforma “Lavori in corsa: 30 anni CEDAW”, che mette in luce quanto ancora  c’è da fare in Italia per garantire un eguale e soprattutto reale accesso e partecipazione alla politica, al lavoro, alla salute, alla protezione dalla violenza, alla cultura etc.. a tutte le italiane, migranti, seconda generazione, disabili, rom e alle persone con diverso orientamento sessuale.