Accesso Iinterruzione Volontaria di Gravidanza a Bologna: aggiornamento dell’11/05/2020

Stiamo tenendo costantemente monitorata la situazione inerente l’interruzione volontaria di gravidanza e i passaggi pratici. 
Le informazioni circa l’accesso all’Ospedale Maggiore continuano ad essere discordanti, in particolare riguardo alla necessità di presentarsi lì essendo già in possesso del certificato di gravidanza. Dopo le informazioni raccolte via telefono nelle scorse settimane, e di cui vi abbiamo parlato qui, abbiamo ricevuto testimonianza diretta di una IVG farmacologica eseguita senza che sia stato necessario presentarsi con il certificato di gravidanza.
Siamo soddisfatte di constatare come a Bologna sia stato semplificato l’accesso al servizio ed evitata l’esposizione ad inutili rischi di contagio. In tempi “normali”, a cui non vorremmo tornare, invece, il passaggio da un medico esterno all’ospedale e il test di gravidanza refertato (analisi delle urine) sono obbligatori.
Questa situazione di emergenza sta svelando molte contraddizioni su vari campi, e riguardo all’aborto
mostra come è possibile semplificare l’accesso, ridurre i passaggi e il numero di strutture a cui rivolgersi.
Vogliamo che questa procedura venga seguita e “ufficializzata” anche al rientro dell’emergenza sanitaria. L’aborto è un servizio essenziale, deve essere erogato con professionalità, evitando di allungare i tempi di attesa, complicando un percorso che già di per sè risulta impegnativo dal punto di vista emotivo e pratico. 
Rilanciamo ancora le rivendicazioni della Rete Pro-choice, che chiede “un adeguamento normativo delle procedure attuali, in particolare quelle per l’aborto farmacologico, che in questa fase di emergenza sanitaria appaiono particolarmente arretrate e non consone alle evidenze scientifiche e alla best practice medica”. Occorre accorpare gli esami necessari in un’unica giornata, incentivare l’uso della Ru486 ed estenderne la somministrazione alla nona settimana (come avviene in diversi paesi europei da parecchi anni), promuovere il teleaborto. Vogliamo poter abortire in sicurezza e tranquillità nelle nostre case, per non esporci inutilmente al rischio del contagio in ospedale e per riconquistare una maggiore autonomia sui nostri corpi
L’emergenza rende ora necessario un repentino adattamento e ci fa capire che l’unico vero ostacolo alla messa in pratica di procedure più snelle è l‘assenza di volontà politica in tal senso. 
Vogliamo estendere le nostre rivendicazioni oltre l’emergenza!
Non accettiamo più che l’aborto sia una battaglia politica che si combatte sui nostri corpi, l‘IVG deve essere una procedura non soggetta agli attacchi degli obiettori di coscienza, né rallentata dalla burocrazia. I consultori devono tornare ad essere spazi femministi, liberi da pregiudizi, dove poter eseguire l’aborto farmacologico, mantenendo in ospedale solo quelli eseguiti chirurgicamente. L’interruzione volontaria di gravidanza deve essere vissuta in serenità: è da qui che passa l’autodeterminazione, il controllo delle scelte sui nostri corpi deve essere lasciato a noi e solo a noi. Vogliamo finalmente esercitare liberamente le nostre scelte, senza essere ospedalizzate quando non strettamente necessario
Ricordiamo ancora una volta che offriamo il nostro sostegno emotivo e pratico a tutte le persone che ce lo richiedono in tale momento.
La solidarietà femminista è forte e necessaria. Noi ci siamo, scriveteci!
Collettivo femminista Mujeres Libres-Bologna 
Mail: viazambonifemminista@inventati.org 
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Ecco qua il riepilogo delle informazioni su come accedere alle IVG in questo periodo (la data è quella del 28/04 perché le procedure non risultano modificate dopo di allora)
    Attenzione: All’Ospedale Maggiore potrebbe NON servire il certificato medico.

Informazioni su mujereslibresbo

collettivo di donne per le donne
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